Questa mattina passeggiavo con la mia amica Paola che mi fa: «Tu cosa pensi di quella cosa dell'orso?». Siccome uso Instagram per guardare reel di donne cinesi che ballano e animali che mangiano, nei vari scorrimenti mi sono imbattuto mio malgrado anche nel dilemma rivolto alle donne, credo nato su TikTok, che tanto ha appassionato il genere umano: Se fossi sola in un bosco, preferiresti incontrare un orso o un uomo? Mentre scolavo la pasta, ho anche sentito un paio di risposte di giovani donne, tipo: preferisco l'orso, perché almeno l'orso lo puoi gestire. Ho pensato: no, amica mia, l'orso non lo puoi gestire, non tu. L'orso decide se mangiarti o no, fine della gestione dell'orso. Un'altra ha detto: di questi tempi, forse meglio l'orso. Quali tempi?, ho pensato. Gli uomini sono molto meno pericolosi oggi di mille anni fa. Altre donne avrebbero preferito l'orso per altri motivi più o meno discutibili, ma per qualche ragione penso che a influire sulle risposte fosse anche il fatto di essere comode al calduccio con lo smartphone in una mano e un centrifugato di frutta nell'altra, mentre dopo qualche ora di stenti al freddo in un bosco pieno di animali, insetti e centrifugati di bacche velenose penso che qualunque essere umano pagherebbe per incontrarne un altro, fosse anche Jeffrey Dahmer, invece che un orso. Comunque con Paola ho fatto finta di non sapere niente e mi sono fatto spiegare tutto. Poi le ho detto: mi sembra molto vago, come dilemma, è difficile rispondere, io avrei formulato qualcosa di più forzante, tipo: preferiresti passare la notte nuda in una bara con un uomo o con un orso? O con uno sciame di calabroni. O con un cobra. Sembra quasi che le donne non abbiamo paura degli orsi, ma quelle che ho conosciuto io si mettevano a urlare e fuggivano terrorizzate solo vedendo una cimice ronzare intorno al lampadario, ma chissà, magari se fosse stato un orso a ronzare intorno al lampadario avrebbero fatto spallucce e poi detto: è solo un orso, non ti fa niente. A Paola non ho detto tutto questo, mi sono fermato a cobra. Be', mi fa lei, rispondi a quello ufficiale. Ufficiale mi ha fatto ridere. Dunque, le dico, intanto dovrei sapere due cose: se la donna sa uscire dal bosco; se l'uomo che incontra è già nel bosco o se lo peschiamo a caso in giro per il mondo e lo catapultiamo nel bosco insieme alla donna. Eh, mi fa Paola, che ne so. Perché, le dico, se la donna non sa uscire dal bosco, allora è costretta a scegliere di incontrare l'uomo. Perché costretta?, mi chiede Paola un po' infastidita. Perché l'orso, le dico, o la attacca o la ignora, ma in entrambi i casi la donna morirà nel bosco. A quel punto un altro essere umano - un maschio, nel nostro caso - potrebbe essere l'unica possibilità di uscire viva dal bosco. Poi: se l'uomo è già nel bosco, le probabilità che sappia uscirne - e con lui la donna - sono altissime, e le probabilità che le faccia del male molto basse, anche se qui dovremmo sapere se l'uomo è già nel bosco perché ci vive o se è andato nel bosco a fare qualcosa, e in quest'altro caso dovremmo sapere cosa è andato a fare nel bosco, se una passeggiata, se in cerca di funghi, o se ci è andato per seppellire il corpo di una donna che ha ucciso, capisci che questo può cambiare le cose. Mi sembra di capirlo, mi dice Paola credo ironicamente. Se invece l'uomo viene preso a caso da una zona qualunque del pianeta, continuo, le probabilità che sappia uscire dal bosco sono basse, tipo se vengono a prendere me, la mia presenza forse addirittura aumenterebbe le probabilità di non uscire vivi dal bosco o di essere uccisi nel caso si incontri un altro essere umano o un orso, mentre aumentano le probabilità che le faccia del male, per esempio se lo pescano da Tijuana. In ogni caso, però, le probabilità in generale che un uomo le faccia del male sono basse, anche se non saprei fare un paragone tra un uomo e un orso senza delle statistiche alla mano e uno statistico che me le spieghi. Va considerato poi che un uomo, anche un criminale, preso e catapultato in un bosco così dal nulla, per prima cosa penserebbe: ma che cazzo è successo? E poi: dove sono? E poi: come posso tornare a casa? E infine, ma solo dopo molte altre domande riferite alla propria salvezza: e chi cazzo è questa stronza? Perché stronza?, mi chiede Paola. Perché è un criminale, le dico, e i criminali parlano così. Ok, dice Paola. Probabilmente, aggiungo, fosse anche un criminale, le direbbe: senti, bella... E Paola: ah, adesso è bella, che galantuomo. E io: vero. Comunque le direbbe: io cerco di uscire da qui, se riesci a starmi dietro, bene, altrimenti peggio per te. E andrebbe via. Penso che scegliere di incontrare l'uomo dunque sia la scelta più sicura in tutti i casi, concludo. Dopo un po' di silenzio, Paola mi fa: non so se mi hai convinta, secondo me sono più pericolosi gli uomini degli orsi, gli orsi non ti attaccano se non si sentono minacciati, c'era anche quel documentario su quel tipo che viveva in mezzo agli orsi ed era loro amico. Sì, le dico io, Grizzly man, di Herzog. Molto bello. Ah l'hai visto, mi dice lei. Sì, le dico, ma scusa, l'hai visto finire? No, mi fa lei, dopo un po' mi sono rotta, però il tipo abbracciava gli orsi e cose così, era tenerissimo... perché, come finisce? E io: viene mangiato da un orso. E lei: ah.
5 Commenti
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Soffici, penso. Però occhio, perché dicono che è quando ci sono i cuccioli che l'orso diventa pericoloso. Altrimenti ci puoi persino giocare a bridge.
Che poi metti che incontro nel bosco un uomo che è il classico figlio del patriarcato, quello non vede l'ora di salvarmi. Meglio l'uomo cento volte, poi al massimo mi ammazza dentro casa se ci mettiamo assieme e poi io decido di lasciarlo. L'orso mi ammazza subito.