Tempo fa ero al tavolo di un ristorante con alcune persone, tra cui un certo Ottavio, e ho detto una certa cosa che identificheremo con A. A quel punto Ottavio mi ha corretto davanti a tutti (poteva mandare un messaggio ai presenti, senza che io me ne accorgessi) affermando tronfiamente che
Mi offro come testimone alla eventuale cena delle rivendicazioni, dove dirò non solo che ero presente in sala all’altra e Ottavio non mi ha visto, ma anche che ha sempre sostenuto che A è B anche alle cene di Natale coi colleghi e che è inutile che la maestra si alzi a difenderlo e adorarlo, perché lui la perculava in classe per l’alito puzzolente e il neo pendulo sul naso.
che delusione. ho letto con fremente ansia tutta la premessa ripercorrendo tutte le volte che mi è capitata la stessa cosa, lo stesso senso di impotenza alla scoperta di avere ragione... e poi scoprire che niente, non c'è soluzione. sei come un libro degli esercizi di matematica senza la pagina delle soluzioni
Ah ah. Non ci avevo pensato. È che certi soggetti non li puoi mai fregare, anche di fronte all'evidenza trovano sempre un modo di sgusciare via, e tu finisci solo per fare la figura dell'antipatico o del pignolo.
Mi sembra illuminante: ognuno di noi ha il proprio senso di giustizia, continuamente messo alla prova da quello degli altri, quindi nessuno sarà mai felice, tranne quelli che se ne fregano, perché le cose giuste per tutti non esistono.
Correggere é una brutta abitudine che sto cercando di togliermi. Anche se "Ottavio" è un amico e potrebbe avere problemi se rimanesse nelle sue convinzioni. Da Grillo Parlante che ci tiene a far sapere quante ne sa mi sto trasformando, in..?
Ma anch'io ho la tendenza a correggere, eh. In questo caso però due particolari hanno reso la correzione di Ottavio così sgradevole: farlo con boria; dire una cagata. Combinazione micidiale, mi sembra.
Mi offro come testimone alla eventuale cena delle rivendicazioni, dove dirò non solo che ero presente in sala all’altra e Ottavio non mi ha visto, ma anche che ha sempre sostenuto che A è B anche alle cene di Natale coi colleghi e che è inutile che la maestra si alzi a difenderlo e adorarlo, perché lui la perculava in classe per l’alito puzzolente e il neo pendulo sul naso.
Ah ah. Perfetto, grazie. E tutto questo sempre e solo per la giustizia nel cosmo, chiaramente.
Curiosamente l'unico Ottavio che conosco sta con una ragazza di nome Ottavia, e curiosamente è un po' come lo descrivi tu...
È davvero curioso che un Ottavio stia con un'Ottavia. A quel punto, se fai un figlio, sei a un bivio.
che delusione. ho letto con fremente ansia tutta la premessa ripercorrendo tutte le volte che mi è capitata la stessa cosa, lo stesso senso di impotenza alla scoperta di avere ragione... e poi scoprire che niente, non c'è soluzione. sei come un libro degli esercizi di matematica senza la pagina delle soluzioni
Ah ah. Non ci avevo pensato. È che certi soggetti non li puoi mai fregare, anche di fronte all'evidenza trovano sempre un modo di sgusciare via, e tu finisci solo per fare la figura dell'antipatico o del pignolo.
Mi sembra illuminante: ognuno di noi ha il proprio senso di giustizia, continuamente messo alla prova da quello degli altri, quindi nessuno sarà mai felice, tranne quelli che se ne fregano, perché le cose giuste per tutti non esistono.
Ovvio: “Tu non sei contenta se le cose non sono giuste, questo significa che sei un buon capo e che non sarai mai felice.”.
Dott. House, Stagione 2 Episodio 3
Non ho visto tutte le puntate di House, ma ricordavo questa frase.
Correggere é una brutta abitudine che sto cercando di togliermi. Anche se "Ottavio" è un amico e potrebbe avere problemi se rimanesse nelle sue convinzioni. Da Grillo Parlante che ci tiene a far sapere quante ne sa mi sto trasformando, in..?
Ma anch'io ho la tendenza a correggere, eh. In questo caso però due particolari hanno reso la correzione di Ottavio così sgradevole: farlo con boria; dire una cagata. Combinazione micidiale, mi sembra.