Sono quasi certo che vorrà fare un buco nel muro, poi si infilerà nel buco e cambierà tutti i tubi di tutto il palazzo. Ma in quel caso lo bloccherò mentre sta per uscire dal buco e gli dirò: «Mizzo, prima mi dica il totale, poi vedo se farla uscire o murarla vivo».
Se non scrivessi di carta igienica già da una decina di giorni, si potrebbe sospettare che stessi cercando di plagiarti.
La verità è che, da lettrice di Spiccioli, vedo comunque il mondo con occhi diversi: il robot-aspirapolvere che mi gira per casa, lo spazzacamino sul tetto di fronte, io stessa in fila alla cassa con sei lattine di ceci, i miei vicini che hanno un figlio ma cinque tricicli parcheggiati sul pianerottolo... tutto assume un'aura stravagante e minacciosamente comica...
Be', ma che cosa bellissima, Nina! Ed è proprio così che vedo sempre il mondo (ho riso sui cinque tricicli per un figlio solo). Per quanto riguarda la tua fenomenologia della carta igienica, che dall'inizio sto seguendo con interesse e divertendomi, sicuramente nessuno potrebbe mai pensare a un plagio - mio o tuo -, sono due discorsi ben distinti, è molto chiaro.
Geniale e veritiero. L’ultima volta che ho chiamato l’idraulico: “intanto che mando il ragazzo a prendere il pezzo per il lavandino, ti sistemo il galleggiante” 🙈
Quando ero piccolo e i miei chiamavano l'idraulico, mentre lui lavorava mi raccontava sempre della sua barca. Con quello che si fan pagare, credo siano tanti gli idraulici ad avere una barca, pure in sudtirolo.
Rido, Polly, perché molti dei miei parenti sono artigiani, quindi provo affetto per la categoria. Detto questo, a difesa del signor Lodigiano - nome inventato, tra l'altro, non vorrei che esistesse davvero un Lodigiano che fa l'idraulico e che ora è in viaggio sul suo furgoncino per venire a rompermi tutti i tubi - aggiungo che non mi ha cambiato davvero le tegole del tetto. Per il resto, una cosa che sicuramente posso fare e che farò la prossima volta è stare lì e, quando mi dice devo cambiare tutto e spostare il water, rispondere: mi tengo lo sgocciolio, grazie mille.
Invece io ho un meccanico che fa l'esatto contrario: mi dice quasi sempre che le riparazioni alla mi auto non valgono la pena. E così vado in giro da tre anni col condizionatore rotto (e faccio la pendolare da Rimini, immaginami in coda sulla statale Adriatica in estate con il finestrino aperto).
Comunque ho avuto anche io i nonni artigiani e sarei felicissima di avere parenti onesti da chiamare quando si rompe qualcosa. :)
Ma sai che anche il mio meccanico un paio di volte ha usato la stessa tecnica? Mi dice: «Costa troppo sistemare quella cosa, lascia perdere!». E io penso: "Non capisco, non dovrebbe essere un mio problema se costa troppo o no?". Immagino che il rapporto sbattimento/guadagno non sia per lui conveniente. Però, insomma, un po' di inventiva, no? Potrebbe dire: «Allora, ho cambiato la lampadina ma ho dovuto spostare il motore di tre centimetri».
comunque adesso vorrei conoscere le prodezze del cugino Alex come parrucchiere.
Speriamo non usi il cacciavite... Comunque tra sei mesi sarà già qualcos'altro, tipo pizzaiolo.
Sei stato fortunato. So di idraulici che esigono un bonifico anticipato di mezzo testone solo per risponderti al telefono.
Più ci penso e più mi dico: ma poi c'era davvero questo fantomatico sgocciolio?
Non c'è che da aspettare per sentire che ne dirà il signor Mizzo, il quale però potrebbe instillarti (ehm) ulteriori dubbi.
Sono quasi certo che vorrà fare un buco nel muro, poi si infilerà nel buco e cambierà tutti i tubi di tutto il palazzo. Ma in quel caso lo bloccherò mentre sta per uscire dal buco e gli dirò: «Mizzo, prima mi dica il totale, poi vedo se farla uscire o murarla vivo».
Hai già individuato il vicino a cui dare la colpa?
Ho una mezza idea che ci sia lo zampino del signor Polpetta, l'inquilino del piano di sopra, ma non ho ancora delle prove.
Non ci servono prove, ma un vicino condizionabile e remissivo che si assuma la tua responsabilità.
Questa frase rasenta la perfezione.
Tu sei un genio e sai cosa mi piace più di tutto? Che un po’ ti assomiglio, modestamente :)
Rido. Anche secondo me. (Bentornata!).
Ah, grazie 😊
Me lo sono goduto! Quante verità in una pagina
Ne sono contento!
Un piacere leggerti
Grazie mille.
Grazie per questi meravigliosi racconti :) Un umorismo godevolissimo :))))
Grazie mille, Tina!
Se non scrivessi di carta igienica già da una decina di giorni, si potrebbe sospettare che stessi cercando di plagiarti.
La verità è che, da lettrice di Spiccioli, vedo comunque il mondo con occhi diversi: il robot-aspirapolvere che mi gira per casa, lo spazzacamino sul tetto di fronte, io stessa in fila alla cassa con sei lattine di ceci, i miei vicini che hanno un figlio ma cinque tricicli parcheggiati sul pianerottolo... tutto assume un'aura stravagante e minacciosamente comica...
Be', ma che cosa bellissima, Nina! Ed è proprio così che vedo sempre il mondo (ho riso sui cinque tricicli per un figlio solo). Per quanto riguarda la tua fenomenologia della carta igienica, che dall'inizio sto seguendo con interesse e divertendomi, sicuramente nessuno potrebbe mai pensare a un plagio - mio o tuo -, sono due discorsi ben distinti, è molto chiaro.
È una visione del mondo altamente contagiosa... :-)
Non può che farmi piacere.
Ma quanto è vero….. siamo sempre alla ricerca “del risparmio” e ci facciamo fregare 😁😁😁
I tuoi racconti sono troppo forti!
Grazie! In fondo, se regaliamo i soldi, come facciamo poi a sperperarli?
Geniale e veritiero. L’ultima volta che ho chiamato l’idraulico: “intanto che mando il ragazzo a prendere il pezzo per il lavandino, ti sistemo il galleggiante” 🙈
Ah ah, ma allora è un vizio!
Prossima volta che chiamiamo l’idraulico incappucciamo il water come un’installazione dj Christo!
Esatto. E gli facciamo pagare l'ingresso.
Quando ero piccolo e i miei chiamavano l'idraulico, mentre lui lavorava mi raccontava sempre della sua barca. Con quello che si fan pagare, credo siano tanti gli idraulici ad avere una barca, pure in sudtirolo.
Tranne mio cugino Alex. Ma forse lui non ci ha creduto abbastanza, o non era portato.
Credo sia una questione di poca stima di sé, non certo il non esserci portato, ovviamente.
Ma com' è possibile che gli artigiani siano tutti così e nessuno li fermi? Facciamo qualcosa.
Rido, Polly, perché molti dei miei parenti sono artigiani, quindi provo affetto per la categoria. Detto questo, a difesa del signor Lodigiano - nome inventato, tra l'altro, non vorrei che esistesse davvero un Lodigiano che fa l'idraulico e che ora è in viaggio sul suo furgoncino per venire a rompermi tutti i tubi - aggiungo che non mi ha cambiato davvero le tegole del tetto. Per il resto, una cosa che sicuramente posso fare e che farò la prossima volta è stare lì e, quando mi dice devo cambiare tutto e spostare il water, rispondere: mi tengo lo sgocciolio, grazie mille.
Invece io ho un meccanico che fa l'esatto contrario: mi dice quasi sempre che le riparazioni alla mi auto non valgono la pena. E così vado in giro da tre anni col condizionatore rotto (e faccio la pendolare da Rimini, immaginami in coda sulla statale Adriatica in estate con il finestrino aperto).
Comunque ho avuto anche io i nonni artigiani e sarei felicissima di avere parenti onesti da chiamare quando si rompe qualcosa. :)
Ma sai che anche il mio meccanico un paio di volte ha usato la stessa tecnica? Mi dice: «Costa troppo sistemare quella cosa, lascia perdere!». E io penso: "Non capisco, non dovrebbe essere un mio problema se costa troppo o no?". Immagino che il rapporto sbattimento/guadagno non sia per lui conveniente. Però, insomma, un po' di inventiva, no? Potrebbe dire: «Allora, ho cambiato la lampadina ma ho dovuto spostare il motore di tre centimetri».
Un dono meraviglioso saper regalare un sorriso alle persone!
Mi sono permesso di condividerlo
Mi fa molto piacere, grazie mille!